LdV
Chi non riesce a vedere l'infinito negli occhi di un piccolo animale sperduto ed indifeso non riuscirà a vederlo mai in nessun'altra cosa.
(L. Da Vinci)
MADRE TERESA DI CALCUTTA: GLI ANIMALI AVVICINANO A DIO
Perché amare gli animali? Perché ti danno tutto senza chiedere niente. Perché contro il potere dell'uomo con le armi sono indifesi. Perché sono eterni bambini, perché non sanno cosa è l'odio né la guerra. Perché non conoscono il denaro e si consolano solamente con un posto dove rifugiarsi dal freddo. Perché si fanno capire senza proferire parola, perché il loro sguardo è puro come la loro anima. Perché non conoscono l'invidia né il rancore, perché il perdono è ancora naturale in loro. Perché sanno amare con lealtà e fedeltà. Perché vivono senza avere una lussuosa dimora. Perché non comprano l'amore, semplicemente lo aspettano e perché sono nostri compagni, eterni amici che niente potrà separare. Perché sono vivi. Per questo e altre mille cose meritano il nostro amore. Se impariamo ad amarli come meritano saremo molto vicini a Dio.
Madre Teresa di Calcutta.
MADRE TERESA DI CALCUTTA: GLI ANIMALI AVVICINANO A DIO
Perché amare gli animali? Perché ti danno tutto senza chiedere niente. Perché contro il potere dell'uomo con le armi sono indifesi. Perché sono eterni bambini, perché non sanno cosa è l'odio né la guerra. Perché non conoscono il denaro e si consolano solamente con un posto dove rifugiarsi dal freddo. Perché si fanno capire senza proferire parola, perché il loro sguardo è puro come la loro anima. Perché non conoscono l'invidia né il rancore, perché il perdono è ancora naturale in loro. Perché sanno amare con lealtà e fedeltà. Perché vivono senza avere una lussuosa dimora. Perché non comprano l'amore, semplicemente lo aspettano e perché sono nostri compagni, eterni amici che niente potrà separare. Perché sono vivi. Per questo e altre mille cose meritano il nostro amore. Se impariamo ad amarli come meritano saremo molto vicini a Dio.
Madre Teresa di Calcutta.
lunedì 20 maggio 2013
Dina oggi mi ha "soffiato" e ne ha ben ragione...
E non solo a me!
Ha "minacciato" anche Nerino e gli altri gatti che stavano intorno a noi.
Era naturalmente un avvertimento.
Io l'ho accarezzata come al solito e tranquillizzata e soprattutto le ho detto quello che non ho saputo fare la prima volta, per mia ignoranza:
"Li proteggerò e ti proteggerò io... non ti preoccupare..."
Non so quanti gattini ha partorito, (forse uno, forse due) ma un fatto è certo:
Stavolta li tiene ben nascosti nella "selva" e non lascia avvicinare nessuno... soprattutto "umani".
La prima volta, ma è una cosa che ho capito e saputo soltanto dopo, successe quello che ad una "mamma" non si augura mai.
Dina era incinta e bazzicava spesso dentro il mio garage, ma Gigetta, invidiosa e gelosa... la fece sloggiare e lei, impreparata, (era la prima volta che partoriva) andò a partorire (l'ho saputo soltanto dopo diversi giorni) dentro un altro garage distante qualche centinaio di metri dal mio.
Qualche giorno dopo me la vedo spuntare piangente dentro il mio garage.
Non volle cibo, ma "conforto".
Piangeva come una bambina... e per dimostrarmi il suo disappunto e la sua rabbia rispondeva alle mie carezze con unghiate violentissime alla mano che me la ferirono e la fecero sanguinare in più punti.
Non riuscivo a capire il suo comportamento, sebbene mi resi conto che avesse partorito (sia dalla pancia ormai esile che dalle gocce di "sangue" che era ancora fuoriuscivano dalla sua vagina.)
Un paio di giorni dopo incontro una delle due sorelle che si occupano dei gatti randagi e mi disse che qualcuno aveva depositato davanti casa loro una scatola contenente 4 gattini appena nati.
(Loro abitano molto distante da dove abito io).
Mi disse che li avevano affidati ad un loro amico che abitava in campagna e l'indomani ebbi l'altro tassello mancante:
Una delle proprietarie dei garage vicini al mio mi disse che aveva trovato 4 gattini e che li aveva "portati" a quelle che danno da mangiare ai gatti... e "...che se li tenessero a casa loro..." aggiunse con cattiveria e con sarcasmo.
Non replicai perché non sta bene prendersela con le donne... ma dal mio sguardo freddo capì che con me aveva chiuso e che non le avrei più rivolto neanche il saluto.
Dina continuò a "piangere" per qualche giorno ancora anche se riprese a mangiare e io mi premurai a consolarla col mio affetto e col mio amore.
Ora che li ha partoriti negli anfratti della selva speriamo che un giorno (non prima di un mese pieno) me li lascerà vedere ed accarezzare.
Intanto continuo a portarle da mangiare tutti i giorni.
Le foto risalgono a quattro giorni fa, il giorno prima che partorisse (infatti non l'ho vista nei due giorni successivi) ed è riapparsa soltanto ieri.
Qui sotto potete vedere invece madre e figlia messe a raffronto:
domenica 19 maggio 2013
Ho scritto un commento su un blog...
Ma non credo che lo approveranno...
Ho trovato un commento che diceva così:
- Ciao ho due gatti che amo da morire , il primo ad arrivare e glem un sacro di birmania molto viziato e coccolato da me nn nego di aver esagerato con lui! L altroil piu piccolo e un europero arrivato da cucciolo e li e nato l amore erano meravigliosi insieme... Poi dopo diversi mesi le prime litigate sempre da parte di glem il piccolo oliver sempre agile scappava , sotto consiglio il mese scorso ho fatto castrare oliver ma e peggiorato tutto ! Ora si vogliono uccidere e un mese che oliver vive in camera mia perche non posso farli avvicinare , gli sto girando lettiere ciotoline cuscini coccole ma niente se sei beccano e finita . E io mi sento cosi in colpa perche quando arrivo a casa la sera piangono tutti e due perche o sto in soggiorno con gle o in camera con oliver ! Ti prego dammi qualche consiglio ...
- 15 maggio 2013 09:45
Ed io ho risposto così:
Che dire?
A chi ti ha consigliato di farlo castrare digli di fare una donazione di organi e glieli trapianti di nuovo.
Sicuramente la situazione migliorerà.
I gatti, come del resto tutti gli animali, sono MOOOOOOOOLTO più intelligenti di noi umani e il castrato ha capito che se sei arrivato a tanto, la colpa (indirettamente) è del nuovo arrivato.
Come puoi sperare che nasca "amicizia" fra i due?
Un consiglio? Regalali entrambi, e comprati due peluche.
NON SEI DEGNO DI TENERE ANIMALI VIVI!!!
=======================================================
Visto che siamo in tema voglio affrontare l'argomento "sterilizzazione".
Personalmente penso che la pratica della sterilizzazione SIA UN CRIMINE!!!
Alle stessa stregua, se non peggio, della caccia per diletto.
Prima o poi... se i lettori di questo blog aumenteranno prevedo di mettere su una petizione internazionale perché sia abolita "LA VIOLENZA" sugli animali a qualsiasi titolo e per qualsiasi scopo.
A proposito dell'On. Marino, candidato al Comune di Roma... dopo le sue dichiarazioni in merito alla sperimentazione sugli animali vorrei lasciargli questo breve messaggio:
On. Marino... pensavo che lei fosse una persona degna della mia stima... NON LO È!!!
E le significo con la presente che io la catalogo fra coloro che NON MERITANO ALCUN RISPETTO, come i cacciatori e tutti coloro che violentano o effettuano esperimenti su creature viventi.
giovedì 16 maggio 2013
Anche le piante sono esseri viventi!
Se poi queste sono in via di estinzione vanno trattate con maggior cura e protette dall'aggressione (soprattutto "umana") che subiscono quotidianamente.
La Zelkova Sicula, che ho avuto il privilegio di vedere nel suo habitat naturale (in compagnia di Garfì, uno dei suoi scopritori, insieme a sua moglie e ad un altro amico) mi fa questo effetto:
Quello di sentirla come "una creatura" da curare e da proteggere.
Tratto dal sito ufficiale del Comune di Buccheri (nelle cui campagne è stata scoperta alcuni anni fa) la Zelkova Sicula era ritenuta estinta da tempo immemorabile, ed invece in un angolino sperduto di un bosco inesplorato è stata ritrovata a lottare fra la vita e la morte (ovvero contro l'estinzione reale e definitiva) e, fortunatamente, protetta circoscrivendo la zona e lasciando che questa potesse continuare a vivere e a riprodursi.
La continuazione della specie... (o la sua eternazione).
Obiettivo primo e diritto fondamentale di ogni essere vivente.
Tratto da:
http://www.comunedibuccheri.it/zelkovasicula/indice.htm
ZELKOVA SICULA
| ||||||||||
Sicuramente molti avranno visto il film “Jurassic park”, la storia di come tramite tecniche di clonazione genetica un isola viene ripopolata dai dinosauri. Se non si e’ ancora riusciti a far rivivere questi grandi rettili, alcune piante sono tornate dalla preistoria. In realta’ non sono serviti esperimenti o manipolazioni genetiche, ma un po’ di fortuna e un la curiosita’ di due botanici siciliani, Garfi e Di Pasquale che insieme al professore Quezel dell’Universita’ di Marsiglia hanno scoperto questa nuova specie. Meglio dire riscoperto perche’ la Zelkova era diffusa in tutto il bacino dl Mediterraneo e nei territori limitrofi, fino a quando i grandi sconvolgimenti climatici, periodi di siccita’ e poi glaciazioni, non ne determinarono l’estinzione. Gli unici esemplari di Zelkova conosciuti erano stati trovati allo stato fossile, con una datazione per i campioni piu’ recenti, trovati nel Lazio, che si aggira a circa 31.000 anni fa, facendo pensare che questa pianta possa essere apparsa sulla terra nell’era terziaria, piu’ di 5 milioni di anni fa. Si trattava dunque di una pianta considerata scomparsa, ma l’estinzione era solo apparente: pochissimi esemplari infatti sono sopravvissuti e sono quelli trovati dai due botanici siciliani. In un bosco a Buccheri, vicino a Siracusa, la Zelkova si era nascosta e aveva continuato la sua vita millenaria senza che nessuno prima del 1991 ne notasse l’esistenza. Solo altre due specie di Zelkova erano conosciute al mondo: la Zelkova abelicea, che cresce sull’isola di Creta, e la Zelkova carpiniflolla, che cresce in Caucaso. Oggi inserita nella lista degli alberi monumentali, non per la grandezza, ma per il valore storico, si sta cercando di trovare il mondo per facilitarne la riproduzione e salvare cosi’ la Zelkova sicula definitivamente dall’estinzione, e magari un giorno farla diventare diventare una pianta comune nei nostri giardini, ritornando a ripopolare la terra dopo milioni di anni.
Si presenta come un arbusto che non supera i 2-5 metri d’altezza, con foglie molto piccole, scarsamente lobate , coriacee e pelose. | ||||||||||
Sicilia: terra di piante preistoriche
| ||||||||||
E’ rara e ha origini antichissime. La Zelkova, questo è il nome scientifico della pianta, appartiene infatti a un genere relitto della flora forestale del Terziario, che si è estinto in tutta Europa in seguito alle glaciazioni del Quaternario. Due elementi in grado di far comprendere perfettamente l’importanza della scoperta, da parte di Giuseppe Garfì, della sezione di Palermo dell’Istituto di genetica vegetale (Igv) del Cnr, nell’area dei monti Iblei (Sicilia sud-orientale), di alcuni esemplari di questa specie, nuova per la scienza, e descritta come ‘Zelkova sicula’. “Si tratta di un evento eccezionale, soprattutto in un contesto in cui l’estinzione di innumerevoli entità floro-faunistiche e i problemi della conservazione della biodiversità sono diventati un fatto pressante”, commenta Francesco Carimi dell’Igv-Cnr.
L’intera popolazione di Zelkova (230 individui) è concentrata su una superficie estremamente ridotta (circa 200 x 15 m), che si sviluppa lungo un piccolo impluvio, una ‘nicchia di rifugio’ che offre una disponibilità idrica in grado di compensare, seppure parzialmente, il deficit di umidità climatica. Allo stato attuale, inoltre, i frutti sono risultati sterili e la capacità riproduttiva di queste piante sembra affidata unicamente all'emissione di polloni caulinari (rami che si formano dal fusto) e, soprattutto, radicali (rami che si formano dalle radici). “La presenza di questa specie relitta in un’unica zona molto circoscritta e il delicato equilibrio che caratterizza il suo attuale habitat”, spiega Carimi, “rendono indispensabile assicurarne la sopravvivenza e migliorarne le prospettive di conservazione. Per questo l’Igv-Cnr ha messo a punto, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e la collaborazione di Legambiente, un progetto di recupero della Zelkova sicula collegato alla campagna della Iucn “Countdown 2010”, finalizzata alla riduzione significativa della perdita di biodiversità entro il 2010, e che passa attraverso fasi ben definite: censimento dell’intera popolazione, conservazione dell’habitat attuale e restauro ambientale, studio della struttura genetica della popolazione sopravvissuta attraverso l’analisi del Dna, produzione di materiali di moltiplicazione (talee autoradicate), diffusione della specie in riserve gestite da Legambiente, realizzazione di un campo collezione presso un sito dell’Igv-Cnr e, infine, campagne di educazione e sensibilizzazione”. Nell’ambito delle iniziative per la conservazione della biodiversità, l’intervento attuato per la Zelkova si inserisce pienamente nelle attività specifiche dell’Istituto del Cnr che, sempre nello stesso territorio, ha appena concluso il progetto “Valutazione e conservazione della variabilità del germoplasma forestale in Sicilia”, che la sezione di Firenze dell’Igv-Cnr ha intrapreso con l’Azienda Foreste Demaniali dell’Isola allo scopo di salvaguardare le specie forestali, con particolare riferimento a quelle endemiche e relitte. “La nostra ricerca”, spiega Anna De Carlo dell’Igv-Cnr di Firenze, “ha fornito un’ampia integrazione di informazioni sulla caratterizzazione strutturale del soprassuolo, sulla tipologia vegetazionale e sulla caratterizzazione genetica delle specie presenti nelle aree gestite all’Azienda Forestale sicula e ha evidenziato una diversità genetica molto elevata in tutte le specie esaminate, mostrando anche che alcune popolazioni sono un ‘residuo’ di quelle ancestrali presenti durante il Terziaro. I risultati ottenuti sottolineano dunque la necessità di potenziare gli sforzi per la conservazione e la protezione di questa area, importante bacino di biodiversità”. Tra le specie studiate nel corso del progetto, oltre alla ‘Zelkova sicula’, l’ ‘Abies nebrodensis’ e la ‘Betula aetnensis’, il ‘Taxus baccata’, la ‘Quercus petraea’, e il Pinus pinaster di Pantelleria. | ||||||||||
mercoledì 15 maggio 2013
I miei adorati randagi - Parte I
Ho iniziato a caricare su youtube un video girato pochi minuti fa sui miei randagi, che avrà il seguente link:
http://youtu.be/tm7OnATPKDc
e ne approfitto per parlare di Dina.
Dina è una gattina randagia a tutti gli effetti e con la quale ho avuto un "incontro ravvicinato di terzo tipo" (o per lo meno sono io che presumo si tratti della stessa gattina) circa un anno fa, quando lei appena nata (poco più di un mese di vita) me la ritrovo nel mio giardino "sperduta" (a mio erroneo parere) e vincendo con una certa facilità la sua diffidenza le porto una ciotolina di latte dalla quale lei bevve avidamente e pochi minuti dopo si lasciava prendere in mano e accarezzare, e persino mettere in braccio dove non dimostrò alcuna paura.
Poco dopo discese per terra si "accoccolò" fra i miei piedi e lì rimase per diverso tempo finché il richiamo della madre attirò la sua e la mia attenzione e pochi metri più in là la vidi, (praticamente identica alla figlia, tranne le dimensioni, e che potete vedere nel video, quando parlo della madre di Dina).
Dina dunque si allontanò verso la madre che presala per la collottola l'aiutò a risalire il muretto ricoperto di edera che dal mio giardino volge verso la Silvia.
Non la rividi più se non molti ma molti mesi dopo, quando abbastanza adulta (8 o 9 mesi) mi si avvicinò inspiegabilmente e si strusciò sulle mie gambe mentre mi premuravo di darle qualcosa da mangiare.
Fra tutte le esperienze avute coi gatti era l'unica gatta "randagia" (teoricamente mai vista prima) che si comportava così ed infatti pensai subito all'associazione della gattina neonata che avevo incontrato molti mesi prima e che evidentemente si ricordava ancora di me.
Da quel giorno in avanti veniva quasi tutti i giorni nel mio giardino ed ogni volta se ne ritornava a stomaco pieno, almeno finché Gigetta non ebbe i due piccoli.
Un pomeriggio sentii un miagolio strano dalla mia stanza da letto situata al secondo piano e affacciatomi feci in tempo a vedere una scena terribile.
Gigetta che la scacciava minacciosa e lei che nella foga di fuggire attraversò la strada per scappare verso i meandri della zona circostante la Villa Comunale (praticamente disabitata ed impervia)... e non si rese conto che in quel momento sopraggiungeva una macchina che... la mise sotto, prima con la ruota anteriore e subito dopo con la posteriore.
La stronza alla guida, si trattava di una donna che però non riconobbi, non andava neanche troppo forte e non accennò nemmeno a frenare o a scansarla, e non feci nemmeno in tempo a prendere il numero di targa perché girò subito a destra verso la strada principale dove scomparve.
Scesi di corsa le scale e cercai di raggiungere la gattina, ma (e devo dire fortunatamente) lei era scappata via e non potei far altro che rammaricarmi di non aver potuto fare nulla per evitarle quell'incidente.
La cercai inutilmente per due giorni di fila, ma nulla da fare.
Al terzo giorno finalmente rispose al mio richiamo con un "miao" flebile e si affacciò timidamente dalla folta siepe che sta alla sinistra nel filmato che vedete.
La coccolai, controllai le ferite, le diedi da mangiare e vidi che a parte una vistosa escoriazione al fianco sinistro e uno zoppicare appena accennato, non mostrava altre ferite.
Meno male, era salva!
Un miracolo!
Ringraziai Dio, sebbene non è che io ci creda molto, e da quel giorno vado tutti i giorni a portarle da mangiare dall'altra parte della strada; anche perché lei non viene più da questa parte, e credo che dal trauma subito mai più si azzarderà ad attraversare una qualsiasi altra strada asfaltata.
Avrei voluto riprenderla in video e farvela vedere, ma ci ho pensato solo poco fa (verso le 15) e dopo che avevo già portato da mangiare un'ora e mezza prima, quindi per ora ci accontenteremo di fare la conoscenza di alcuni degli altri gatti randagi (e soprattutto di sua madre) che, lo ripeto, è assolutamente identica alla figlia e ha una sola differenza con Dina: NON SI LASCIA NEMMENO AVVICINARE.
P.S.: Dina è la stessa "Biondina" (ne è il diminutivo) di cui parlavo nel primissimo post in questo blog (del 24 Gennaio 2013).
martedì 7 maggio 2013
Gigetta & sons 2 mesi dopo
Fra poco finiremo di caricare su yoytube il filmato girato appena due ore fa, e si vedono i progressi notevoli che hanno fatto i piccoli.
Sono trascorsi esattamente 2 mesi e 4 giorni (per l'esattezza sono nati il 3 marzo 2013 e oggi 7 maggio sono trascorsi esattamente 65 giorni) e i piccoli da un paio di giorni non allattano più.
Gigetta sabato scorso l'ho dovuta portare (alle ore 13 esatte) da una veterinaria che le ha diagnosticato una mastite e le ha fatto tre punture.
Oggi le ho proseguito la cura con l'antibiotico che mi ha prescritto lei, anche se Gigetta sta bene, e la mastite sembra rientrata.
Cmq. in attesa che completi il caricamento del filmato, salvo, pubblico e chiudo...
A fra poco...
Uhm... mi sa che devo settare il corretto fuso orario.
Chiuso pochi minuti fa e mi dice pubblicato alle ore 10:42 quando da me erano invece le 19 e 42 quindi 9 ore di differenza (indietro) quindi in USA verso il Texas o nello Utah.
Vabbeh... vedo di correggere il fuso orario... e poi vedremo che succede anche agli altri post.
Cavolacci!!! Addirittura era settato il fuso orario del Pacifico (USA)
Ora e' stato messo tutto a posto.
sabato 4 maggio 2013
E poi dicono di amare gli animali
Stavo cercando qualche notizia sulla mastite visto che Gigetta stamattina stava male e aveva una tetta molto gonfia e dura oltre che dolorante.
L'ho portata da un veterinario a 15 km di distanza da me, e mi ha diagnosticato la mastite.
Le ha fatto 3 punture, di diversa natura, anche per farle scendere la febbre che aveva a 40,1 °C .
Comunque mi ha prescritto delle medicine che inizierò a somministrarle a partire da lunedì, (oggi è sabato e mi ha detto che con le punture che le ha fatto lei può benissimo resistere fino a lunedì), ma così tanto per documentarmi ho visitato alcuni blog e in uno di questi in particolare, che non cito per decenza, uno dei membri dello staff suggeriva, a una ragazza che lamentava gli stessi sintomi della mia Gigetta, suggeriva, dicevamo, di farla sterilizzare per evitare problemi per il futuro.
Ebbene, molto seriamente, io suggerirei a lui di farsi castrare, e per un motivo semplicissimo:
Sapete quanti problemi si evitano?
A parte le "fastidiose" polluzioni notturne, pensate al fatto positivo di non farsi più prendere in giro dalle ragazze.
Infatti, (pare, ma non ne sono tanto sicuro), che se i tipi come lui si fanno castrare, diventano "immuni" alle circuizioni delle ragazze.
E gli sembra poco?
In alternativa, qualora castrato lo sia già, (tutto è possibile), gli suggerisco di procurarsi un gatto di peluche o qualsiasi altro animaletto di pezza, e lasciare stare in pace gli animali vivi.
Se avesse la ventura di leggere questo blog, siccome sospetto che le sue facoltà mentali possano essere del tipo minus habens, gli pongo la domanda un po' più chiara:
Hai capito MINUS HABENS???
mercoledì 1 maggio 2013
Iscriviti a:
Commenti (Atom)






