LdV

Chi non riesce a vedere l'infinito negli occhi di un piccolo animale sperduto ed indifeso non riuscirà a vederlo mai in nessun'altra cosa. (L. Da Vinci)

MADRE TERESA DI CALCUTTA: GLI ANIMALI AVVICINANO A DIO
Perché amare gli animali? Perché ti danno tutto senza chiedere niente. Perché contro il potere dell'uomo con le armi sono indifesi. Perché sono eterni bambini, perché non sanno cosa è l'odio né la guerra. Perché non conoscono il denaro e si consolano solamente con un posto dove rifugiarsi dal freddo. Perché si fanno capire senza proferire parola, perché il loro sguardo è puro come la loro anima. Perché non conoscono l'invidia né il rancore, perché il perdono è ancora naturale in loro. Perché sanno amare con lealtà e fedeltà. Perché vivono senza avere una lussuosa dimora. Perché non comprano l'amore, semplicemente lo aspettano e perché sono nostri compagni, eterni amici che niente potrà separare. Perché sono vivi. Per questo e altre mille cose meritano il nostro amore. Se impariamo ad amarli come meritano saremo molto vicini a Dio.
Madre Teresa di Calcutta.

martedì 14 gennaio 2014

Michela Brambilla: TI ADORO!


E certo non per le tue "forme femminili" peraltro molto gradevoli, ma per le tue idee!

(da IlGiornale.it)
Roma - La sperimentazione sugli animali è dannosa. Soprattutto per gli uomini. Michela Vittoria Brambilla, Presidente della Commissione per l'Infanzia e Adolescenza della Camera, prosegue la sua guerra in difesa degli animali vittime della ricerca.




Marcel Leist, direttore Centro  europeo per i metodi alternativi, l'on. Michela Vittoria Brambilla, e Claude Reiss, fisico e biologo cellulare

La sua è una guerra «pacifica» ma non per questo meno decisa. Niente armi ma argomenti scientifici per sostenere una tesi che cerca di intaccare alcune granitiche certezze che grazie ai progressi della ricerca oggi non possono più essere considerate tali. La prima certezza da scalfire per la Brambilla è quella che vede contrapposta l'esigenza della salute dell'uomo e la difesa dell'animale che invece possono essere egualmente soddisfatte. «Abbattiamo l'argomento demagogico sfruttato dalla lobby dei vivisettori, ovvero “chi scegli di salvare: il bambino o il coniglio?“ - attacca la Brambilla -. Argomento che offende l'intelligenza degli italiani perchè non è necessario uccidere il coniglio per salvare il bambino e soprattutto uccidendo l'animale non si trova la soluzione per salvare il bambino».
A sostenerlo anche ricercatori e scienziati che ieri alla Camera si sono confrontati durante il convegno «La ricerca scientifica senza animali ed il nostro diritto alla salute». Tra loro Claude Reiss, fisico e biologo cellulare, per 35 anni direttore del Centro nazionale di ricerca scientifica francese e Marcel Leist, direttore del Centro europeo per i metodi alternativi. Entrambi hanno spiegato come la ricerca stia andando verso una direzione che esclude progressivamente la necessità di sperimentare sugli animali per ragioni etiche certo ma soprattutto per ragioni scientifiche. Ogni anno dodici milioni di animali in Europa vengono sacrificati sull'altare della scienza, di questi 900.000 soltanto in Italia. Eppure, hanno evidenziato i ricercatori, il 92 per cento dei farmaci che danno buoni risultati sugli animali risultano poi inefficaci o dannosi per gli uomini. Tra gli esempi citati da Leist quello tristemente noto del Talidomide che era stato testato su conigli e topi senza alcun esito negativo mentre poi sulle donne in gravidanza produsse effetti devastanti per il feto. Ora in laboratorio è possibile sviluppare tessuti “artificiali“ umani complessi sui quali condurre ricerche in realtà molto più attendibili di quelle sugli animali.
«La sperimentazione sugli animali è solo un enorme business mentre è dannosa e fuorviante per la nostra salute -prosegue la Brambilla- Dal 2007 in Usa i centri di ricerca tossicologica stanno potenziando le tecniche di cultura in vitro e tutti gli altri metodi sostitutivi più efficaci della ricerca sugli animali».
Il prossimo obbiettivo per la Brambilla è la correzione del decreto applicativo approvato dal governo poco prima della pausa natalizia. Il decreto avrebbe dovuto attuare la legge delega europea recepita dall Parlamento che poneva alcuni precisi paletti alla sperimentazione animale mentre promuoveva i metodi alternativi. La legge vietava gli esperimenti sugli animali senza anestesia o analgesia; l'allevamento sul territorio nazionale di cani, gatti e primati destinati ai laboratori; la sperimentazione sugli animali per test di tipo bellico, xenotrapianti e ricerche su sostanze stupefacenti. «Il decreto del governo ha stravolto le norme rendendole inefficaci -denuncia la Brambilla. Mi aspetto che il governo rimedi subito a questo grave errore e soprattutto che si dica basta alle leggi scritte dalle lobby delle multinazionali della vivisezione».

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